Il canto a cappella è una forma di canto in cui gli artisti si esibiscono senza l’accompagnamento di strumenti musicali. La locuzione canto a cappella discende dal periodo del Rinascimento, dalla pratica della musica gregoriana e dalla modalità di esecuzione della schola cantorum, ovvero la guida dell’assemblea ecclesiastica. Il gruppo di cantori, formato da monaci e chierici, usava solo la voce, senza intervento né dell’organo né di altri strumenti, e si esibiva in una cappella laterale della chiesa. Da questa usanza deriva il termine “a cappella”, che ora ricomprende ogni esibizione corale, svolta da cori o da gruppi vocali. Il canto a cappella richiede una notevole abilità tecnica da parte degli artisti, poiché non c’è alcun supporto degli strumenti musicali. Gli esecutori devono avere una solida comprensione della teoria musicale, come la lettura delle note e la comprensione delle scale e degli accordi. La voce umana diventa quindi lo strumento principale e gli artisti devono essere in grado di esprimere l’emozione e il significato della canzone solo attraverso il loro canto. Modulando la voce in modo efficace si creano una gamma di toni e dinamiche vive e comunicative. Estesosi nel tempo fino a raggiungere molteplici aree musicali, dal canto popolare alla musica jazz, dal pop al folk tradizionale, la musica a cappella è ancora ben presente sulla scena musicale odierna.
Per gli appassionati del settore, rammentiamo l’appuntamento con O Magnum Mysterium, il 19 novembre presso la Chiesa Santo Stefano di Tesserete. Il Gruppo Vocale Cantemus si esibirà in alcuni brani a cappella.
